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Scopri cos'è la droga marijuana e altri usi della sua pianta
La marijuana (Cannabis sativa) è una pianta erbacea dal clima caldo e umido, originaria dell'India e può raggiungere fino a 5 metri di altezza.
Produce fiori maschili e femminili e produce un piccolo frutto, giallo-verdastro, che contiene una sostanza acida che serve da cibo ad alcune specie di uccelli. I suoi semi con proteine e carboidrati vengono utilizzati per l'alimentazione degli uccelli domestici, nei cereali e nel muesli. Dall'olio di semi vengono prodotti colori, vernici, saponi e olio commestibile.
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In Cina veniva utilizzato come anestetico, analgesico, antidepressivo, antibiotico e sedativo. Le prime segnalazioni di marijuana in Brasile risalgono al XVIII secolo, nella produzione di fibre per navi.
Cosa fanno le sostanze della marijuana a chi ne fa uso?
Nella pianta di marijuana si trovano più di 400 sostanze chimiche, 60 delle quali classificate nella categoria dei cannabinoidi, secondo l'INS (Istituto Nazionale della Sanità). Il tetraidrocarbinolo (THC) è uno di questi cannabinoidi, ovvero la sostanza maggiormente associata agli effetti che la marijuana produce sul cervello. Quando il THC interagisce con il cervello, provoca sensazioni rilassanti, come una sensazione di leggerezza, oltre a cambiamenti negli altri sensi.
Come si consuma la marijuana?
Esempi di come si può consumare la marijuana sono: marijuana, hashish, charas, ghanja, bhang, kef, orla e dagga, il più comune dei quali è il fumo.
Quali sono gli effetti della marijuana?
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Dopo il consumo, l'individuo può subire effetti fisici, quali: memoria compromessa, confusione tra passato, presente e futuro, sensi acuiti, ma con poco equilibrio e forza muscolare, perdita di coordinazione, aumento della frequenza cardiaca, percezione distorta, ansia, occhi arrossati a causa di vasi sanguigni oculari dilatati, secchezza delle fauci e difficoltà con i pensieri e la risoluzione dei problemi.
I consumatori di marijuana, così come coloro che fumano tabacco, fanno parte del gruppo a rischio di persone inclini a sviluppare asma, enfisema polmonare, bronchite e cancro.
Alcuni studi hanno dimostrato che un gruppo di consumatori di marijuana, che la usano quotidianamente, non sviluppano dipendenza, mentre altri possono sviluppare una sindrome da uso compulsivo simile alla dipendenza da altre droghe.
La natura dei sintomi di astinenza da marijuana non è stata ancora determinata.
L’American Drug Enforcement Administration conferma che l’uso prolungato di marijuana può causare danni ai polmoni e al sistema riproduttivo.
Attualmente si ritiene che gli effetti negativi della marijuana superino i suoi effetti positivi. Tuttavia, si stanno concludendo molti effetti dannosi della marijuana. C'è chi ne chiede la legalizzazione, per scopi medicinali in trattamenti come il cancro e l'AIDS (combatte la nausea e stimola l'appetito), il glaucoma (allevia la pressione oculare), l'epilessia (previene le convulsioni) e la sclerosi multipla (riduce gli spasmi muscolari). Ma c'è ancora una grossa restrizione al rilascio, dovuta al completamento degli studi. In alcuni stati del Nord America è già stato legalizzato per scopi medicinali.