Liberalismo e assolutismo

Stato assolutista

Lo stato assolutista era una forma di status di potere che proveniva dal periodo feudale nell’Europa occidentale. Con la crescita della borghesia, subito dopo il periodo feudale, si sentì l'esigenza di formalizzare un nuovo stile di Stato, che interagisse con la borghesia, che aveva acquisito grande valore economico.

In questo modo la monarchia centralizzò ogni potere, gestendo l'economia in un nuovo contatto con la borghesia e gestendo i rapporti con la nobiltà e il clero.

In molti paesi europei la formazione o la permanenza dello Stato assolutista non è stata pacifica. Tuttavia, l’integrazione della borghesia nel nuovo contesto di potere era necessaria per attuare il modello che oggi conosciamo come capitalismo.

Nella teoria assolutista, lo Stato dovrebbe essere l'agente che bilancia le azioni promosse dagli istinti naturali degli uomini, che quando messi in pratica generano conflitti infiniti. L'autore di questa teoria è Thomaz Hobbes.

L'assolutismo raggiunse il suo apice in Francia tra il 1661 e il 1715, durante il regno di Luigi XIV. Nello Stato assolutista la Chiesa veniva ascoltata con attenzione, poiché non era consigliabile un conflitto con un'istituzione così potente.

Tuttavia, è nel modello stesso dell’assolutismo che comincia ad emergere la differenza tra contenuto pubblico (del popolo) e privato (del monarca). Gli interessi, i bisogni, la cultura e lo sviluppo di questi due sono estremamente diversi.

La confusione tra pubblico e privato era tale che Luigi XIV esclamò addirittura la celebre frase “Io sono lo Stato”.

Stato liberale

Lo Stato liberale era governato dagli interessi e dai bisogni del nuovo modello di società emerso attraverso la borghesia. La nuova società potrebbe prosperare solo se a livello governativo vi fosse una distinzione tra pubblico e privato.

Lo Stato liberale sarebbe la separazione tra il governo del monarca in stile Luigi XIV e il progetto di instaurazione del mercantilismo e del capitalismo.

La borghesia voleva salire al potere e dominare lo Stato. Le tasse, ad esempio, finirebbero per essere controllate dallo Stato liberale, legato al mercantilismo, e non del tutto disposto alle esigenze della monarchia.

In questo modo l’assolutismo venne sostituito dal liberalismo. Tuttavia, il controllo dello Stato da parte della borghesia, a partire dal XVII secolo, genererà un contrappunto con gli interessi di una nuova classe che emergerà: la classe operaia.

Fu con l’ingresso dello Stato liberale che il modello sociale si avvicinò alla democrazia. La democrazia è arrivata in ciascun paese attraverso i propri contesti politici.

Il modello democratico, sebbene governato dal capitalismo, rimane la migliore opzione per la partecipazione popolare alle sfere del potere.

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Isa Fernando
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